Leishmaniosi nell’uomo: cosa sapere

La leishmaniosi è una zoonosi indiretta, più precisamente una malattia infettiva provocata da alcuni protozoi parassiti (come flebotomi o pappataci) ed è in grado di provocare sintomi che possono differire a seconda che vada a interessare le mucose, la pelle o alcuni organi interni. La leishmaniosi si diffonde principalmente in molti paesi nelle regioni tropicali e subtropicali, dato il clima umido che viene prediletto da insetti come i pappataci. Andiamo a scoprire quali sono i sintomi che possono essere causati dalla leishmaniosi nell’uomo e cosa è importante sapere sulla malattia.

Leishmaniosi nell’uomo
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Si può trasmettere la leishmaniosi da cane a uomo?

La leishmaniosi non può essere trasmessa da cane a uomo, infatti il contagio da leishmaniosi può avvenire solo a causa di un protozoo chiamato Leishmania infantum, che si trasmette attraverso zanzare del genere Phlebotomus e Lutzomyia, come ad esempio pappataci e flebotomi.

Pertanto, la trasmissione della leishmaniosi può avvenire solo nel caso in cui l’insetto punga in via diretta l’uomo. Ovviamente, non è detto che chi viene morso sviluppi necessariamente la malattia.

Sintomi della leishmaniosi negli essere umani

Questa malattia parassitaria può portare a sintomi diversi nell’uomo rispetto alla leishmaniosi nel cane. Nell’uomo, infatti, i sintomi della leishmaniosi iniziano solitamente a distanza di settimane o mesi dal morso e vanno a manifestarsi con tre sintomatologie principali:

  • Leishmaniosi cutanea: questa forma viene solitamente causata da una tipologia di protozoo presente nelle regioni a clima caldo e temperato. Come può essere intuibile dal nome, in questo caso la malattia si manifesta a livello della cute nel punto in cui è avvenuto il morso con lesioni eritemato-papulose che aumentano di dimensioni sulla pelle, fino a divenire di colore rossastro e di una consistenza simile a un’ulcera o a un nodulo.
  • Leishmaniosi mucocutanea: in questo caso, l’infezione può comparire a livello di mucose interne di bocca, gola e naso, andando a causare gravi problemi di respirazione e lesioni: in alcuni casi questa forma può portare a importanti deturpazioni delle labbra, del setto nasale e del palato, causando un grave disagio sociale a chi ne è affetto.
  • Leishmaniosi viscerale: si tratta di una delle forme più letali se non trattata, dato che l’infezione va a diffondersi a livello degli organi interni, tra cui milza e fegato. Solitamente, la leishmaniosi viscerale causa febbre, dimagrimento, dolore addominale e fegato e milza gonfi.

In alcuni pazienti, la leishmaniosi può anche causare un rigonfiamento dei linfonodi.

Anche nell’uomo come negli animali, se diagnosticata e curata tempestivamente, questa malattia può essere contenuta e non risultare mortale.

Principali metodi di diagnosi

Ma come diagnosticare un caso di leishmaniosi? Si consiglia di chiamare il medico nel caso si manifestino i sintomi precedentemente elencati, soprattutto se sono apparsi dopo un viaggio avvenuto nelle zone più a rischio, come ad esempio alcune parti dell’Asia, Medio Oriente, Africa ed Europa del Sud.

Una volta contattato il medico, potrà effettuare delle analisi specifiche per comprendere lo stato di salute del soggetto potenzialmente infetto, tra questi:

  • Esami del sangue, per cercare eventuali anticorpi del parassita e analizzare lo stato di globuli rossi, bianchi e piastrine (che potrebbero indicare casi di leishmaniosi viscerale);
  • Analisi di campioni dei tessuti: ricavati ad esempio dalle ulcere e lesioni della pelle causate dalla malattia.

Dato che la diagnosi della leishmaniosi può essere molto complessa, può essere molto utile far rivolgere il proprio medico al Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, che potrebbe effettuare le analisi e gli esami specialistici direttamente nel proprio laboratorio.

Qual è la cura per la leishmaniosi?

Una volta diagnosticata la leishmaniosi nell’uomo, sarà il proprio medico a dover definire, dopo aver contattato il Centro specializzato, se il caso va trattato e quale può essere la cura più adatta in base alla forma di infezione. Nel caso di una manifestazione cutanea lieve, la malattia viene solitamente trattata in maniera locale mediante creme o iniezioni direttamente sulla zona interessata; per la forma di tipo viscerale vengono invece solitamente prescritti farmaci, la cui somministrazione può avvenire sia per via orale che endovenosa.

Fattori di rischio e modalità di prevenzione

Non essendo disponibili né vaccini né farmaci per prevenire l’infezione sull’uomo, il modo migliore per evitare di contrarla è ripararsi dagli insetti che la trasmettono, soprattutto durante i viaggi o le situazioni a rischio. Le regole principali da seguire sono differenti a seconda che ci si trovi in luoghi chiusi o aperti. Per proteggersi nelle zone al chiuso si consiglia di:

  • Spruzzare l’insetticida nelle zone in cui si vive;
  • Tenere chiuse le finestre e usare quindi piuttosto l’aria condizionata;
  • Se non è possibile avere una zona ben chiusa o con l’aria condizionata, si consiglia di dormire con una zanzariera ben protettiva dopo aver spruzzato sopra un apposito insetticida.

Quando invece ci si trova all’aperto, le azioni da seguire sono:

  • Utilizzare abiti più coprenti possibile, cercando di esporre al minimo la pelle;
  • Spruzzare sulla pelle esposta un repellente adatto: i più efficaci sono quelli contenenti il DEET.

Ricordiamo ancora una volta che non è detto che una puntura da parte di un insetto portatore possa far contrarre la malattia o svilupparne i sintomi.

Queste erano le informazioni principali da conoscere a riguardo della leishmaniosi nell’uomo: per scoprire altro su malattie o parassiti che possono colpire anche i nostri amici pelosi, segui la nostra sezione Pets & More.

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