Riscaldamento globale e animali: cosa bisogna sapere

In che cosa consiste il riscaldamento globale?

Il riscaldamento globale consiste nell’innalzamento della temperatura in atto, che secondo larga parte della comunità scientifica è imputabile ad attività umane come il disboscamento, la produzione di metano e di anidride carbonica causata dalla combustione di carbon fossile.

Gli effetti del riscaldamento globale possiamo riscontrarli non soltanto nel notevole aumento delle temperature, ma anche nel conseguente scioglimento dei ghiacciai, che sta causando la progressiva riduzione della superficie delle calotte polari e l’innalzamento del livello del mare.

I cambiamenti climatici stanno influendo sulla fauna: per esempio non di rado la fioritura di determinate piante anticipa i tempi; dannoso è inoltre l’effetto dei fenomeni climatici violenti sui raccolti, che vengono sempre più colpiti dalla siccità o dalle precipitazioni, quando superano le medie stagionali.

E anche sugli animali domestici sono stati riscontrati gli effetti dovuti a questi cambiamenti: questi piccoli amici rivestono un’enorme importanza nella vita delle persone che scelgono di prendersene cura, bisogna poter riconoscere le avvisaglie di un disagio per saper correre ai ripari.

Animali e riscaldamento globale
Animali e riscaldamento globale

Quali effetti ha il riscaldamento globale sugli animali?

Gli effetti del riscaldamento globale sugli animali variano secondo il tipo di specie che prendiamo in considerazione. Vediamo qualche esempio.

Se consideriamo per esempio i periodi di letargo o di calore di alcuni animali, noteremo che lo stravolgimento delle temperature è capace di alterare la periodicità cui erano abituati e questo influisce sul loro ciclo riproduttivo e sulla loro sopravvivenza.

La siccità prolungata e la desertificazione, insieme agli incendi, hanno profondamente modificato l’habitat di molte specie e continuano a farlo, così che gli animali debbano migrare altrove per cercare nuovi luoghi adatti alla loro sopravvivenza; d’altro canto, l’innalzamento delle temperature, che ha causato il progressivo scioglimento dei ghiacciai, sta incidendo profondamente sulla capacità degli orsi polari di sostentarsi: data la minore presenza di ghiaccio, spesso questi animali, anziché camminare, per cacciare devono nuotare e questo mette a dura prova la riserva di energie necessaria a sopravvivere.

Quali sono gli effetti del riscaldamento globale su cani e gatti?

Gli effetti del riscaldamento globale sui cani e i gatti sono già chiari alla comunità scientifica e riguardano:

  • Parassiti di cane e gatto: queste specie sono capaci di trarre nutrimento dagli animali che attaccano, di causare loro irritazioni e soprattutto di farsi vettori di malattie anche gravi. Il riscaldamento globale può incidere sulla prolificità di queste specie, perché l’aumento delle temperature favorisce la presenza dei parassiti in molte regioni che in passato erano più fredde, fa in modo che si riproducano più velocemente e che vivano più a lungo. Dunque è possibile assistere all’arrivo di nuove specie di zecche in nuovi paesi in cui potrebbero trovare un habitat adatto. Ecco perché i trattamenti antiparassitari per cani e gatti sono tra le più importanti forme di protezione che possiamo offrire loro, per cui è fondamentale fare attenzione più all’aumento delle temperature che alla stagionalità, quando prendiamo in considerazione l’idea di sottoporli a questi trattamenti.
  • Alterazioni del comportamento: la variazione dei ritmi legati alle stagioni non soltanto favorisce i parassiti, ma influisce sul comportamento di cani e gatti, alterandone il comportamento. Per esempio, al manifestarsi di fenomeni climatici estremi, i nostri amici a quattro zampe potrebbero sperimentare stati d’ansia intensi; nella stagione estiva, in presenza di temperature eccessivamente calde, oltre all’ansia possono mostrare poco appetito, disidratazione, e di conseguenza potremmo notare da parte loro una scarsa attitudine al movimento e al gioco, o una vera e propria letargia.
  • Riproduzione: gli animali che entrano in calore nei mesi più caldi, come i gatti, stanno già manifestando una frequenza maggiore di questa fase legata al ciclo riproduttivo, anche nel periodo invernale.
  • Zoonosi: secondo il concetto di One Health, la salute degli animali e degli esseri umani è interconnessa a quella degli ecosistemi, dunque a una maggiore esposizione di una specie o dell’altra corrisponde anche un rischio maggiore per gli esseri umani di contrarre malattie trasmesse direttamente dagli animali o attraverso vettori come parassiti, virus e batteri: le cosiddette malattie zoonotiche.

Come proteggere cani e gatti dal caldo

Per difendere cani e gatti dal caldo bisogna prestare attenzione a non far trascorrere loro troppo tempo all’aria aperta nelle ore più afose, non soltanto perché questo li espone ai colpi di calore, ma perché il terreno surriscaldato può far ustionare le zampe dei nostri piccoli amici, quindi è meglio portare i cani a fare la passeggiata al mattino presto o al tramonto e sempre in zone ombreggiate: la sera è il momento migliore anche per farli giocare un po’, in modo tale che continuino a muoversi nonostante il caldo.

Altri accorgimenti di buon senso riguardano gli ambienti più freschi e più areati della casa: facciamo in modo che il cane o il gatto possano raggiungerli facilmente e che l’acqua non manchi mai nelle loro ciotole.

Adottare abitudini e stili di vita eco-sostenibili può essere molto importante per contribuire, seppure nel nostro piccolo, a ridurre il proprio impatto sull’ambiente in termini di rifiuti, emissioni e consumo d’acqua; ecco perché è importante l’educazione e la sensibilizzazione in merito al riscaldamento globale.

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L’uso scorretto può essere nocivo, chiedi consiglio al tuo veterinario. Aut. Pub. 45-VET-2023. 


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