Sindrome della Pica, sintomi e rimedi

Sarà capitato anche a voi di tornare a casa e trovare i lacci delle scarpe divorati da Micio o cuscini sparsi con pezzi di gommapiuma mancanti per colpa di Fido. Questa attitudine di ingerire oggetti non commestibili è abbastanza diffusa tra gli animali, meno tra le persone, ed ha un nome specifico, si tratta infatti della Sindrome della Pica, ma cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta per trovare il modo di curarla o quanto meno contenerla viste le conseguenze che questa può portare ai nostri pelosetti.

sindrome della pica
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Cos’è?

La Sindrome della Pica rientra nella sfera dei disturbi alimentari che possono colpire gli animali. Si tratta di un impulso vissuto dai nostri pelosetti a masticare e ingerire sostanze non commestibili come plastica, carta, legno e spazzatura in generale. Ma quali sono le ragioni che spingono Bau e Micio a comportarsi in questo modo? Le ragioni principali possono essere riconducibili a due macro categorie: disturbo comportamentale per cui l’animale non è stato abituato/addestrato a riconoscere gli alimenti commestibili o meno; mancanza di gioco ed intrattenimento che portano l’animale ad annoiarsi o a sfogare la propria frustrazione o voglia di divertimento sugli oggetti che possono essere ingeriti anche involontariamente.

Perché bisogna fare attenzione?

Ci sono alcuni stadi della crescita negli animali che comportano naturalmente la sperimentazione dell’ambiente attraverso la bocca e quindi la masticazione, come per i cuccioli. Tuttavia, se alcuni oggetti possono essere facilmente smaltiti con gli escrementi, altri possono creare ostruzioni nell’apparato digerente, altri invece possono addirittura causare avvelenamento. Se ci rendiamo conto che il nostro animaletto ha ingerito oggetti potenzialmente pericolosi o semplicemente non appartenenti alla sfera alimentare o se mostra alcuni sintomi specifici è importante ricorrere subito al proprio veterinario di fiducia che sarà in grado di effettuare una diagnosi tempestiva ed intervenire con la giusta soluzione.

I sintomi

Solitamente quando un animale ingerisce un corpo estraneo manifesta una serie di sintomi peculiari, ecco quelli a cui fare particolare attenzione.

L’animale può mostrare uno stato di malessere come letargia o iperattività dovuto al fastidio causato dall’oggetto nell’apparato digerente a cui può essere accompagnato mal di stomaco, vomito, diarrea, alitosi, eccessiva salivazione. Purtroppo, in alcuni casi, quando il problema non viene diagnosticato in tempo le conseguenze possono essere anche letali, quindi, occhi aperti e facciamo sempre attenzione a cosa stanno masticando i nostri pelosetti.

Come prevenire il problema?

Va chiarito che molto spesso gli animali che ingeriscono oggetti non commestibili sono spesso recidivi anche se finiscono dal veterinario, tuttavia alcune piccole accortezze possono aiutare, quanto meno ad arginare, questo fenomeno.

Attenzione agli oggetti in casa, soprattutto se il nostro animale passa molto tempo da solo, proviamo a lasciargli sempre a disposizione alcuni giochi con cui divertirsi che siano adatti alla sua brama di masticare, magari proviamo anche a giocare insieme a lui in modo che crei un legame con l’oggetto e ne venga naturalmente attratto anche quando si trova da solo.

A volte la smania di masticare deriva dalla carenza di alcuni elementi nutritivi, assicuriamoci di lasciare sempre a disposizione una ciotola di cibo equilibrata e adatta al fabbisogno del nostro amico a quattro zampe. Può essere molto utile abituare il cane a mangiare solo in determinati orari in modo che si renda conto che nel resto della giornata non è opportuno ingerire altro.

Un’altra soluzione può essere quella di rivolgersi ad un addestratore che possa consigliarci come intervenire e modificare il comportamento del nostro animaletto.

Quando l’animale è intento a masticare qualcosa di tossico o non commestibile proviamo ad offrirgli qualche crocchetta o biscotto che gli faccia lasciare la preda, evitando così di strappare l’oggetto direttamente dalla bocca per non innescare una sorta di competizione col l’animale che gli faccia interpretare il tutto come un gioco.

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L’uso scorretto può essere nocivo, chiedi consiglio al tuo veterinario. Aut. Pub. 45-VET-2023. 


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